Mi chiamo Lucia Adele Lepore, dipingo, incido, disegno, illustro.
Datemi una matita e solleverò il mondo!
Attingo dal mio istinto, da quello che sogno e che osservo intorno a me, aspiro ad esprimere quel “qualcosa” che è difficile da dire con le parole e che a volte a malapena si intravede.
Ragiono sogno e vivo per immagini. Attraverso le immagini scelgo la mia vita.
Sono nata a Milano, ma vivo a Roma. Fin da bambina ho mostrato la passione per il disegno e l’illustrazione rappresentando attraverso il disegno eventi quotidiani.
La mia formazione é iniziata con il Liceo Artistico, poi ho conseguito la laurea in Lettere e Filosofia studiando Storia dell’Arte e Biblioteconomia. Successivamente ho studiato la comunicazione visiva nella pubblicità laureandomi in Scienze dell’Educazione. Ho frequentato diversi corsi per tecniche incisorie che ancora adesso continuo ad approfondire con workshop.
Ho realizzato opere e decorazioni di ogni tipo: etichette di vini, ritratti a tutto tondo in creta, bambole di terracotta, disegni per bassorilievi di caminetti in marmo, cover per cd, stampe per magliette, scenografie teatrali, illustrazioni per riviste e libri di associazioni culturali private, incisioni su linoleum per biglietti e inviti. Gli ex libris e piccoli timbri sono le ultime divertenti realizzazioni.
Mi è molto congeniale cambiare in continuazione ambito di attività creativa.
Solitamente dipingo su tela preferendo colori ad olio. Tuttavia utilizzo anche acrilici, acquarelli, pastelli, inchiostri ovviamente su carta.
Ho partecipato e continuo tutti gli anni a partecipare a moltissimi contest di illustrazione e concorsi di pittura vincendone alcuni.
Con i miei quadri ho preso parte a diverse mostre collettive.
CREAttività
Ognuno di noi ha una propria creatività. La propria, in uno o più ambiti. Chi può dire di non essere capace di fare niente?
La mia la devo lasciare correre perché solo nella estrema libertà di tempo e spazio riesce ad uscire.
A lungo prima a scuola e poi nella vita, il giudizio e le condizioni esterne, hanno relegato la mia creatività al silenzio.
Adesso cerco anche stimoli nei materiali, nell’osservazione delle altre creatività, nella grande libertà che oggi si è sviluppata attorno a noi.
Cerco tuttavia di rimanere concentrata, di trovare la strada per un mio segno personale, un mio colore personale aderente a quello che vogliono i miei occhi. Non credo di fare arte e non mi piace definirmi un’artista. Preferisco essere una pittrice.
La forma e la figura sono i miei principali oggetti di ispirazione, la linea delle cose, la curva che determina un volume è affascinante ed ha un potere ipnotico da seguire.
Ogni quadro è un’avventura e un’incognita. Riuscirò a rendere quello che nella mia mente ho visto?
Semplificare le forme e destrutturare i contorni sarebbe interessante, eppure come disse Giacometti, ogni volta non ci riesco.
Vorrei fare un cerchio e invece mi viene una linea. Non sono mai contenta di quello che faccio, almeno non del tutto.
Ci sono alcuni quadri nei quali mi riconosco ma giusto come un pellegrino di passaggio che deve percorrere la via e proseguire.
So di dover molto lavorare, lavorare e lavorare. Quando riesco a farlo per molto tempo di seguito sono sempre molto soddisfatta, non contenta. So di fare il mio meglio e che ancora si può dell’altro.
Adoro la concentrazione disperata di Van Gogh, lui sapeva che doveva massimamente concentrarsi per migliorare se stesso.
Sapeva che il tempo era tiranno insieme al denaro.
Se penso alla pittura penso a Turner, Van Gogh, Lucien Freud e spero davvero di essere degna di ispirarmi a loro.